Ora fumare costerà di più: arriva la nuova tassa che fa infuriare gli italiani

Brutte notizie per i fumatori: è in arrivo una nuova tassa per cui fumare costerà molto più di ora. Molti penseranno di smettere.

Chissà se molti fumatori abbandoneranno il fumo dopo la novità che sta per arrivare in questo ambito. Fumare diventa sempre più un lusso perché aumenta il costo delle sigarette.

aumento del costo delle sigarette
Il costo delle sigarette è in aumento – mostraarchimede.it

Nel corso del tempo sono state prese misure sempre più stringenti anche con lo scopo di persuadere i fumatori a lasciare una pratica che ha i suoi conclamati effetti collaterali. Il piacere di fumare non è compensato da vantaggi, ma solo da danni che inevitabilmente si producono all’organismo.

Questo vale sicuramente per le sigarette classiche, tanto che su ogni confezione c’è un messaggio dissuasivo che mira a convincere il fumatore a smettere o quantomeno a fumare con estrema moderazione. Le meno pericolose sigarette elettoniche adesso trovano anch’esse un motivo per uno stop.

In aumento la tassa sulle sigarette: duro colpo per i fumatori

Chi svapa adesso pagherà di più. Le accise sulle sigarette elettoniche salgono infatti dal 38% al 40%. Con il decreto delegato di riforma approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 7 agosto 2024 è prevista una nuova imposta di consumo su tutti i prodotti da inalazione senza combustione.

le sigarette elettroniche colpite dall'aumento
In aumento il costo delle sigarette elettroniche – mostraarchimede.it

I prodotti di svapo sono quindi direttamente colpiti e l’impegno di fissare l’entità precisa dell’imposte che verrà applicata alle sigarette elettroniche sarà di competenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Ogni anno infatti l’Agenzia delle dogane ha il compito definito di rideterminare entro il 1 marzo la cifra della nuova imposta. Questa deve essere parametrata alla variazione del prezzo medio delle sigarette. Non sono quindi i cittadini direttamente che avranno un aumento.

L’aggravio ricade sui fabbricanti se i prodotti di svapo sono prodotti in territorio italiano, sui cedenti ovvero sugli enti che concedono le cessioni verso l’Italia e sugli importatori di prodotti provenienti da Paesi extraeuropei.

I fumatori però vedranno come conseguenza un aumento causato dai costi di produzione e di commercializzazione che saranno inevitabilmente più elevati. L’ultima definizione delle accise per quanto riguarda le sigarette elettroniche era datata 1 febbraio 2024 .

Al momento l’accisa che grava su 1 Kg di sigarette è pari a 159,49 euro e corrisponde a 0,15949 per ogni singola sigaretta. I costi dunque aumenteranno. Se su un flacone da 10 millilitri l’imposta netta è ora di 1,34689 euro con nicotina e poco meno di 90 centesimi senza nicotina, a cui si aggiunge l’Iva al 22%, bisognerà capire effettivamente su quali cifre si andrà.

Il costo finale è anche in relazione alle spese di produzione, cessione e distribuzione. Sarà un motivo in più per distogliere i fumatori anche dalle sigarette elettroniche? Può darsi, c’è anche questa possibilità.

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